Pubblicato il: 16 Maggio, 2024  1402

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta aveva premeditato tutto: le prove

Sono saltate fuori informazioni più dettagliate sulla dinamica con cui l’imputato ha tolto la vita alla sua fidanzata e sulla premeditazione del delitto

Emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta aveva premeditato tutto: le prove

Sono saltate fuori informazioni più dettagliate sulla dinamica con cui l’imputato ha tolto la vita alla sua fidanzata e sulla premeditazione del delitto


Dettagli agghiaccianti sul delitto Giulia Cecchettin sono emersi in queste ore che confermano la premeditazione dell’omicidio da parte di Filippo Turetta: aveva installato una app-spia sul cellulare della sua ex fidanzata, pianificando di ucciderla per poi fuggire. Il 22enne padovano, già detenuto in carcere a Verona dal 25 novembre 2023, ora rischia l’ergastolo senza alcuna possibilità di sconto della pena.

Filippo Turetta: come ha ucciso Giulia Cecchettin

Filippo Turetta ha tolto la vita a Giulia Cecchettin con settantacinque coltellate, di cui una ventina derivanti dalla difesa (con le mani) della vittima, colpita più volte anche al volto. È un condensato di orrore l’atto d’accusa che i pm di Venezia hanno notificato ieri al 22enne padovano per aver ucciso la sua ex fidanzata. Al giovane viene contestata una crudeltà «chiaramente eccedente l’intento omicida». Il controllo che esercitava sulla ragazza – riferiscono i quotidiani, citando l’atto di conclusione indagini – era continuo. Turetta aveva installato una app-spia sul telefono di Giulia, e aveva pianificato il delitto e la fuga «almeno dal 7 novembre», 4 giorni prima dell’omicidio.

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La prova schiacciante che ha incastrato Filippo Turetta

Filippo Turetta si era appuntato in un file sul computer – cancellato ma poi recuperato dagli esperti informatici – «come legare Giulia, con il nastro adesivo mani, caviglie, ginocchia e anche come tapparle la bocca». È quanto emerge dalle carte dell’avviso conclusioni indagini della Procura citate dal Corriere della Sera. L’ex fidanzato della Cecchettin, aveva costruito «nel dettaglio» il suo «spietato piano criminoso», pianificandolo quattro giorni prima del fatto. Nelle ricerche su internet fatte dal 22enne, scrive il quotidiano, c’erano voci come «nastro isolante, manette, cordame, badile, sacchi neri».

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L’evidente premeditazione e la ferocia del crimine hanno sollevato un’ondata di sdegno e indignazione, lasciando il pubblico in attesa di giustizia per Giulia Cecchettin. La famiglia e gli amici della vittima sperano che il processo possa portare a una condanna esemplare per Filippo Turetta, mettendo fine a una tragedia che ha scosso profondamente la comunità.

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